PROGRAMMA
Promosso da
RAZIONALE
Le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF) comprendono tutte le pratiche che comportano la rimozione
parziale o totale dei genitali femminili esterni, o altre alterazioni degli organi genitali femminili, non effettuate per motivi medici, ma per ragioni culturali o sociali. Queste pratiche violano gravemente i
diritti umani delle donne e delle ragazze e hanno conseguenze devastanti sulla loro salute riproduttiva
e ginecologica.
Le MGF comportano danni fisici, psicologici e sociali a lungo termine, tra cui infezioni, difficoltà nel parto,
complicazioni psichiche e psicologiche, e l’impossibilità di godere di una sessualità sana e soddisfacente.
Ogni anno, oltre 4 milioni di bambine sono a rischio di subire mutilazioni genitali, con il fenomeno che continua a diffondersi in più di 30 paesi, tra cui diverse nazioni dell’Africa e del Medio Oriente. La pratica interessa anche le donne immigrate che vivono in Europa, Nord America, Australia e Nuova Zelanda,
dove i rischi di MGF aumentano a causa della migrazione e dell’inadeguata consapevolezza riguardo ai
diritti sanitari e riproduttivi delle donne.
In Italia, si stima che circa 88.000 donne abbiano subito mutilazioni genitali nei Paesi di origine e che più di 7.000 minorenni siano a rischio. In Europa, 180.000 bambine continuano a essere a rischio ogni anno, e circa 600.000 donne vivono con le conseguenze di queste pratiche.
I costi delle MGF
Le MGF non solo rappresentano una violazione dei diritti umani, ma comportano anche un notevole
onere economico, stimato in 1,4 miliardi di dollari all’anno, con un aumento previsto a 2,1 miliardi entro il 2047. Questo onere si concentra principalmente nei paesi africani, ma ha impatti globali, anche nei paesi sviluppati, dove la necessità di affrontare le MGF comporta un significativo investimento nelle
politiche sanitarie e sociali.
La lotta alle MGF e la salute riproduttiva delle donne
Il contrasto alle MGF è strettamente legato alla promozione della salute riproduttiva e ginecologica delle donne. Le MGF compromettono la capacità di vivere una vita sana e autonoma, minando la possibilità di accedere a cure mediche adeguate e di ricevere un’educazione sessuale completa e informata. Un
impegno globale deve concentrarsi sull’eliminazione di questa pratica attraverso l’educazione, il rafforzamento dei sistemi sanitari, e l’adozione di politiche mirate a proteggere le donne e le bambine.
In particolare, è essenziale migliorare i sistemi socio-sanitari e rafforzare la formazione degli operatori
sanitari in modo che possano trattare le donne vittime di MGF in modo sensibile e competente, promuovendo la dignità e la salute delle donne. La consapevolezza riguardo alla salute ginecologica delle
donne è cruciale, così come lo è il coinvolgimento delle comunità locali nella creazione di soluzioni che
vadano oltre la mera proibizione delle MGF e che mirino alla completa protezione delle donne.
Un impegno globale per la salute delle donne
Nel 2012, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 6 febbraio la Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF), con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e rafforzare gli sforzi per eliminare questa pratica entro il 2030, come previsto dall’Agenda ONU
2030 per lo sviluppo sostenibile, in particolare con l’Obiettivo 5.3 che riguarda l’eliminazione delle pratiche dannose. Il convegno sarà un’occasione per discutere soluzioni concrete per proteggere la salute riproduttiva delle donne e per rafforzare l’impegno globale contro la violazione dei loro diritti. Succesivamente, si discuteranno strategie per promuovere un accesso equo ai percorsi di cura, considerando il ruolo di politiche sanitarie, partnership pubblico-privato e interventi educativi mirati.
L’obiettivo è creare un dialogo costruttivo tra clinici, ricercatori, policy maker, rappresentanti dell’industria farmaceutica e associazioni di pazienti, al fine di individuare soluzioni concrete per superare le barriere attuali. Solo attraverso un approccio collaborativo sarà possibile garantire che ogni paziente diabetico possa beneficiare delle opportunità offerte dall’innovazione in sanità.
programma
Introduzione ai lavori:
- Orazio Schillaci – Ministro della Salute
- Maria Rosaria Campitiello – Capo del Dipartimento della Prevenzione, Ministero della Salute
- Stefano De Lillo – Vice Presidente Ordine dei Medici di Roma
Modera: Aldo Morrone – Direttore Scientifico IISMAS e già Direttore Scientifico Istituto San Gallicano (IRCCS) Roma
Intervengono:
- Alfonso Celotto – Docente di Diritto costituzionale presso Università degli Studi Roma Tre, Roma
- Angelo Aliquò – Direttore Generale Ospedale San Camillo Forlanini, Roma
- Anna Novara – Avvocata specialista in Studi giuridici sull’immigrazione
- Annamaria Parente – Senatrice della Repubblica Italiana – XVII e XVIII Legislatura
- Antonella Paloscia – Criminologa, già Dirigente penitenziaria
- Antonio Cristaudo – Specialista Dermatologo, già Direttore Dipartimento Istituto San Gallicano (IRCCS) Roma
- Antonio Girelli – Membro Camera dei deputati della Repubblica Italiana, Membro XII Commissione (Affari sociali)
- Antonino Salvia – Direttore sanitario Fondazione Santa Lucia, Roma
- Beatrice Lorenzin – Senatrice della Repubblica Italiana, già Ministro della salute
- Bertrand Tchana – Vicepresidente Associazione dei Medici e Sanitari Africani in Italia e Segretario Generale Associazione dei Medici Camerunensi in Italia
- Emilia Migliano – Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, Dirigente Medico presso IRCCS IFO – Istituto San Gallicano, Roma
- Fabrizio Molina – Consigliere Politico Presidente Rocca
- Gabriella De Carli – Centro di Riferimento Regionale AIDS, Dipartimento di Epidemiologia, Ricerca Preclinica e Diagnostica Avanzata presso Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “L. Spallanzani” IRCCS, Roma
- Giuseppe Navanteri – Responsabile Ingegneria clinica e tecnologie e sistemi informatici IRCCS Istituto Nazionale Tumori Regina Elena
- Grazia Labate – già Sottosegretario di Stato per la Sanità
- Hassan Sabri Shamsan – Presidente Associazione ItaliArabi
- Laura Seragusa – PhD, Docente di Psicologia Investigativa, Università LUMSA di Roma, Maggiore dei Carabinieri
- Liliana Ocmin – Responsabile Migrazioni INAS CISL CdA OIL
- Luciano Ciocchetti – Membro Camera dei deputati della Repubblica Italiana, Vicepresidente della XII Commissione (Affari sociali)
- Manfred Bergmann – CADI (Comitato Antirazzista Durban)
- Maria Gabriella Donà – Istituto San Gallicano (IRCCS) IFO, Roma
- Marietta Tidei – Consigliere regionale, Vice Presidente II Commissione (Affari europei e internazionali, cooperazione tra i popoli)
- Marta Bonafoni – Consigliere Regionale, Presidente XIII Commissione (Trasparenza e pubblicità)
- Nicola Felici – Direttore UOC Chirurgia Plastica della Mano presso Ospedale San Camillo-Forlanini, Roma
- Omar Abdulcadir – Specialista in Ginecologia, Radiologia, Diagnostica Per Immagini presso Centro Medico Osmannoro
- Pamela Franconieri – Vicequestora aggiunta della Polizia di Stato e Dirigente Sezione antiviolenza domestica e di genere di Roma
- Pasquale Frascione – Direttore UOSD Dermatologia Oncologica IRCCS IFO – Istituto San Gallicano, Roma
- Renata Polverini – già Presidente della Regione Lazio e Membro Camera dei deputati della Repubblica Italiana – XVII e XVIII Legislatura
- Simonetta Matone – Membro Camera dei deputati della Repubblica Italiana, Membro II Commissione (Giustizia) e XII Commissione (Affari sociali), già Magistrato di cassazione
- Susanna Camusso – Senatrice della Repubblica Italiana, Membro X Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale)
I relatori sono in attesa di conferma